venerdì 20 settembre 2013

IPOTESI PER TESI CONGRESSO D'AUTUNNO DEL PD di Gianni Marcatili

IPOTESI PER TESI CONGRESSO D’AUTUNNO DEL PD
contributo di GIANNI MARCATILI
Cosa vuol dire “essere di sinistra”.

·        Non è solo un “programma” di cose da fare ma soprattutto un “modo” di fare le cose. Ciò che differenzia destra e sinistra  non è solo il “Programma” ma soprattutto il “modo” con cui realizzare ciò che il programma dice.
·        E’ sul “modo” che si può contrastare il luogo comune del “sono tutti uguali” e “tutti promettono le stesse cose”. Il modo fa la differenza: il mettere l’uomo “prima di tutto” è ciò che “fa sinistra”.
·        “Pensare globalmente, agire localmente”, detto spesso usato a sproposito dalla sinistra (che non sa che era il motto della multinazionale ITT, quella del colpo di stato in Cile!), può realmente diventare la nostra bussola aggiungendo una picccola precisazione: “…privilegiando l’uomo”.
·        Sinistra è “esserci” sul territorio, accanto ai problemi degli uomini, capaci di ascoltare, aiutare, fare sintesi delle proposte e portarle alle concrete realizzazioni.
·        Sinistra è sentire l’impegno politico come “servizio gratuito”.
·        Sinistra è l’impegno ad essere esempio vivo di correttezza, onestà, lealtà, concretizzazione che “un altro uomo è possibile”e che “un altro mondo è possibile”.
·        Sinistra è fraternità, tolleranza, altruismo, eguaglianza, libertà.
·        Sinistra non è Utopia (pur bella e illuminante) ma una “pendenza” che consenta al mondo di scivolare verso il meglio per l’uomo.
·        Sinistra è rifiuto alla violenza di ogni tipo: verbale economica, fisica.
·        Sinistra non è solo il materialismo che aiuta a leggere la realtà in modo corretto ma è anche quella spiritualità che quella realtà modifica (o cerca di modificare) per ridurla a misura d’uomo.


Il disagio dei nostri tempi

·        Le ragioni che hanno portato alla diffusione di alienazione, angoscia e frustrazione.
·        Il conseguente rischio di Autoritarismo e Conformismo.
·        Solitudine e deriva dei valori e conseguenze: immoralità, criminalità, egoismi quasi non più riconosciuti, frustrazione e morte dell’Iniziativa, dell’Inventiva, del Senso di Responsabilità.
·        Le distorsioni delle leggi di mercato di un Capitalismo malato incapace persino di difendersi da se stesso.
·        Il Potere Finanziario a dimensione planetaria che supera i Poteri Politici e li usa a propri fini.
·        Il Potere Politico che si riduce a perpetuare se stesso sempre più distante dal mondo reale.
·        Le nuove leggi predominanti, le tre “P” di Popolarità, Prestigio, Potere.
·        La “perdita di Umanità” e la “perdita della propria identità funzionale” (uomo, cosa o merce?).



L’Aspettativa Sociale

Analisi delle principali direttrici su cui determinare quale può essere la vitale Aspettativa Sociale che possa ridare significati e contenuti al nostro essere uomini:
·        La Pace.
·        La Verità.
·        La Giustizia.
·        La libertà.


Un nuovo Modello di Sviluppo

Analisi di ciò che occorre fare per impostare un modello di sviluppo coerente alle Aspettative Sociali attraverso l’approfondimento di temi come i seguenti.

·        Coscienza della limitatezza delle risorse.
·        Coscienza di dover semplificare leggi e procedure dando forti richiami alla responsabilità personale (no allo stato “tutore” di sudditi!).
·        Interdipendenze tra Costi Sociali, Costi Umani e Costi Globali e ricerca del miglior compromesso per arrivare a privilegiare l’Uomo, lavorare per l’Uomo, conoscendo l’Uomo.
·        Creazione di risorse attraverso l’attuazione del concetto di Qualità Totale con una chiara definizione di ciò che si intende con essa.
·        Identificazione delle Condizioni Fondamentali su cui ridisegnare lo Stato e la convivenza.
1)     Quadro generale di riferimento (Programma di Partito o Patto Sociale che sia).
2)     Concretizzazione del concetto di “non unicità” nelle azioni concertate per evitare alibi del tipo “non voglio essere l’unico ingenuo che segue la regola”.
3)     Attribuzione di responsabilità precise, dirette e personali in ciò che si fa e decide (guerra allo “scaricabarile” e al “nascondersi dietro ad un dito”).
4)     Verifica diretta e continua delle azioni decise per dare trasparenza, credibilità e affidabilità alle azioni che si concertano.

L’applicazione delle “Condizioni Fondamentali” è prioritaria e propedeutica a qualsiasi azione si voglia svolgere: la coperta è piccola e aumentarne le dimensioni per coprirsi bene richiede risorse e quindi sacrifici.
Per acquisire la credibilità e autorevolezza necessarie servono, da parte di Politici e Amministratori, dei segnali chiari, degli esempi, dei fatti anche simbolici ma significativi di una volontà coerente: riduzione del costo della politica, degli emolumenti, dei privilegi degli sprechi, delle cose inutili ecc.
(E’ il senso della famosa “Lettera di intenti” proposta ai nostri candidati alle ultime elezioni: coinvolgere tutti in uno sforzo comune).

Il ruolo dello Stato e degli enti decentrati

Ø      Superare lo stato di confusione generale di chi “vuol cambiare tutto per non cambiare niente”.
Ø      (Ri)affermare con forza principi presenti della nostra costituzione che sono oggi umiliati.
Ø      (Ri)affermare il principio che sui compiti fondamentali dello Stato ci può essere delega agli Enti periferici sulle “applicazioni”ma non sul “quadro di riferimento generale”, in particolare su questi temi:
o       Istruzione.
o       Giustizia.
o       Conservazione delle risorse naturali, culturali e storiche.
o       Sicurezza dei cittadini sia verso i pericoli interni che esterni.
Ø      Impostare un graduale trasferimento delle risorse dalle zone più ricche alle zone più povere.
Ø      Adeguare le tassazioni al principio di un trasferimento adeguato delle risorse dai più ricchi ai più poveri con equilibrio e giustizia.
Ø      Valorizzare l’uso delle risorse con il massimo trasferimento possibile sugli Enti Locali, più facilmente controllabili dai cittadini.
Ø      Valorizzare la Pubblica Amministrazione attraverso una formazione specifica degli operatori (Scuola specifica, come in Francia, per esempio) perché i Politici passano mentre gli Amministratori restano e sono loro a creare efficienza ed efficacia alle azioni di governo.

N.B. Questo è il tema che ha bisogno del maggior sviluppo!


Ruolo e struttura del Partito

Ø      Necessità di ridefinire il significato di “Sinistra” ed un programma ideale di riferimento.
Ø      Necessità fisiologica del partito di essere “cinghia di trasmissione” tra esigenze dei cittadini (movimenti…) e Amministratori.
Ø      Si entra nel Partito per “servizio gratuito” e si deve prestare particolare cura ad evitare CONFLITTI DI INTERESSI e a curare con attenzione l’Etica personale, l’onestà, la trasparenza (ci si deve sentire orgogliosamente “esempio” per tutti i cittadini).
Ø      Quando un iscritto viene “prestato” all’Amministrazione è, appunto, “prestato” e deve essere pronto a tornare senza traumi alla sua posizione precedente: bisogna smettere di pensare che una elezione sia un “trampolino di lancio” per una carriera, bensì un “onere”, un “servizio” e come tale va remunerato.
Ø      Il Partito ha bisogno di una sua struttura equilibrata e permanente di funzionari, formatori e servizi, per cui necessita di risorse proprie, meglio se provenienti dai propri iscritti, e simpatizzanti. Valutare e analizzare vantaggi e svantaggi di contributi dello Stato ed, eventualmente, le modalità d’uso di tali risorse, per evitare il rischio di poter non competere con Partiti che si richiamano a potentati economici.
Ø      Analizzare il ruolo del Coordinamento di Circolo (Organizzatore? Guida? Decisore?) e valorizzare l’attività di Circolo verso simpatizzanti e gente comune (ascolto, apertura, presenza sul territorio, sede aperta, iniziative di approfondimento a tema, formazione, proselitismo ecc.).
Ø      Analizzare i significati di DEMOCRAZIA INTERNA e PARTECIPAZIONE per arrivare a produrre un “corpo dialogante” capace però di avere un comportamento UNIVOCO e non schizofrenico.
Ø      Analizzare la struttura verticale del Partito e le differenze tra “funzionari” e “politici attivi” (si può essere candidati senza far parte del funzionariato di partito? Come si genera un “candidato”? Come funziona la catena di comando? Come avviene la selezione dei “funzionari”?).
Ø      Analizzare la possibile ottimizzazione della “comunicazione”all’interno del Partito (Mailing list, siti WEB, fogli informativi, esperti, esperienze ecc.).
Ø      Approfondire l’uso del WEB per la formazione e lo sviluppo di proposte operative.

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