sabato 1 ottobre 2016

sul cosiddetto "popolo"

Il cosiddetto" popolo" poco meno di 100 anni fa ha dato il suo viscerale assenso all'avvento violento del fascismo e lo ha fatto non perché si sentivano fascisti almeno nella gran maggioranza, ma perché la grancassa mediatica del tempo, l'informazione a senso unico, e la difesa di mille piccoli interessi individuali e individualisti o familisti, unitamente ad un bassissimo livello di istruzione e tanto più di cultura, hanno permesso pressocché senza batter ciglio ( tranne alcune avanguardie acculturate e non prone al "capo padrone di turno" capaci di riflessione critica e di coscienza di classe ) ad una banda di cialtroni e di prepotenti, al soldo e nell'interesse dei poteri forti di allora ( industriali, banchieri, agrari, burocrati, nobiltato monarchico ) di portare questo Paese al disastro e alla guerra. Ricordo che le costituzioni servono, e tanto più quelle di ispirazione antifascista come la nostra a durare nel tempo, e ad essere strumento fondamentale di garanzia democratica e sociale per le parti più deboli della società, non certo per i ricchi e potenti perché questi i cazzi loro se li sanno fare più che bene. Ed oggi in un mondo globalizzato a trazione liberista, in cui le più potenti banche e finanziarie e multinazionali del mondo hanno dichiarato formalmente la necessità e l'urgenza di togliere di mezzo le costituzioni democratiche e antifasciste nate dopo la 2° guerra mondiale in Europa, Suona davvero sconcertante che quello che doveva diventare un grande forte partito della sinistra italiana divenga, sia divenuto, lo strumento principale di attacco alla Costituzione non per ampliare i livelli di democrazia ( anche economica tra l'altro ) e gli spazi di partecipazione popolare, fare della scuola non uno strumento di nuova selezione sociale ma di liberazione delle mille attitudini culturali e lavorative e intellettuali dei nostri ragazzi e ragazze, per una società meno diseguale, qualificare il welfare non abolirlo, difendere il territorio indirizzando gli investimenti pubblici e privati verso piani industriali innovativi, nel campo dell'energia, della salute climatica, del recupero abitativo, della salvaguardia dell'ambiente, colpendo duramente l'evasione fiscale e la corruttela diffusa, ecc ecce. Insomma Altro che rovinare la Costituzione, occorreva e occorre urgentemente applicarla, e se piccoli ritocchi si potevano fare avrebbero dovuto indirizzarsi appunto verso la possibilità di perseguire meglio quegli obbiettivi, ad esempio eliminando tutto intero il Senato, e dimezzando i parlamentari residui da eleggere direttamente dagli elettori e non nominati in buona parte dal capo partito pro tempore e dimezzando ( si proprio il 50% in meno ! ) gli stipendi a tutti comprese le altre cariche istituzionali. 5000€ di stipendio magari con servizi stampa e informatici più collettivi, sarebbero più che sufficienti per fare quel che dovrebbero fare. Altro che quelle poche decine di milioni di € ( 48 per la precisione ) che invece Renzi sbandiera come grande risultato finanziario. Quindi miei cari renziani non menatela troppo e riflettete bene al danno che state provocando al futuro della democrazia e della partecipazione popolare. Che poi questa litania " del fare senza sapere cosa e a quali costi e per chi ", ce la si sente raccontare da ex-PCI appare francamente beffardo.

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