lunedì 19 settembre 2016

A proposito di supermercati aperti h24

Il problema é ovvio non sta nel tizio o caio che va a far la spesa in un supermercato della grande distribuzione che resta aperto, e chi se la prende con uno dei due o tutti e due certamente sbaglia il bersaglio, ma questo fa parte della distorsione della realtà di cui i social sono uno strumento. Il vero problema ben più complesso sta invece nel meccanismo micidiale capitalista che tende ad omologare al ribasso sia chi lavora sia chi compra, considerando entrambe le categorie ( in gran parte sovrapposte le une alle altre ) come meri oggetti di consumo, esclusivamente come soggetti funzionali al profitto. Così facendo e mercificando ogni cosa, si mercifica anche la dignità delle persone, l'umanità di cui fa parte o dovrebbe farne parte anche il diritto di chi lavora costretto dal bisogno di un salario, spesso anche insufficiente e/o precario, a rinunciare a pezzi importanti, fondamentali, della propria vita ( la famiglia, le amicizie, le relazioni, per chi l'ha l'aderenza alla propria fede, ecc ecc ) per soddisfare banalissimi quanto inutili bisogni indotti dal circo mediatico del marketing pubblicitario al fine di far crescere a dismisura i profitti di pochi. Qui sta la vera stoltezza dell'idea che si va sempre di più strutturando di un mercato a ciclo continuo h24 in cui tutto, ma proprio tutto debba funzionare per vendere, per far comprare, per creare profitto, senza una vera ragione che lo renda necessario. Una bulimia capitalista no limits. Forse sarebbe il caso di ripensarci, fermarci, se ne siamo ancora in tempo. Forse anche Morandi sarebbe d'accordo.

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